Corte di Cassazione, Ordinanza n. 33685 del 16 novembre 2022
Nella fattispecie in esame, un Comune ritiene che una Società deve pagare la Tosap poiché quest’ultima è concessionaria di uno spazio pubblico adibito ad area di parcheggio. Inoltre, sostiene che, non essendo la Società una mera sostituta del Comune, non può godere della esenzione ex ad, 49, comma 1, lett. a) del Dlgs. n. 507/1993, secondo il quale sono esenti dalla tassa le occupazioni effettuate, tra gli altri, dallo Stato, dalle Regioni, dalle Province, Comuni e loro consorzi. Tale articolo, secondo il Comune in questione, non è applicabile perché la Società non sostituisce il Comune. La Suprema Corte specifica che costitutivo della pretesa è il presupposto impositivo della Tosap, che è l’occupazione di uno spazio del demanio o del patrimonio indisponibile dell’Ente Locale, anche sine titulo, sottraendolo all’uso pubblico per destinarlo ad un uso particolare. Questi elementi costitutivi della pretesa non sono adeguatamente allegati ed illustrati nel ricorso in Cassazione presentato dal Comune in questione, perché quest’ultimo non produce tra gli allegati alcun contratto né convenzione e, pertanto, non è possibile desumere la natura del rapporto tra la Società contribuente e il Comune. In conclusione, sulle aree di sosta è richiesta la Tosap solo se viene provato il rapporto concessorio.