Corte di Cassazione, Ordinanza n. 36332 del 29 dicembre 2023
Nella fattispecie in esame, la Suprema Corte rileva che il potere del Giudice di rilevare d’ufficio la nullità di un atto deve essere necessariamente coordinato con il principio dispositivo e con quello della corrispondenza tra chiesto e pronunciato, trovando applicazione soltanto quando la nullità si ponga come ragione di rigetto della pretesa della parte istante, cosicché quando la parte chieda la dichiarazione di invalidità di un atto pregiudizievole, la pronuncia del Giudice deve essere circoscritta alle ragioni di illegittimità denunciate dall’interessato, senza potersi fondare su elementi rilevati d’ufficio o tardivamente indicati. Nel caso di specie, dall’esame della documentazione non emergeva la nullità della convenzione tra la Società concessionaria della riscossione sulla scorta di ingiunzioni di pagamento per Imu e Tarsu notificate e l’ente comunale, in quanto stipulata senza l’autorizzazione mediante Delibera del Consiglio comunale, atteso che, vertendo il tema, nella specie, direttamente sull’illegittimità dell’atto a sostegno delle pretese della parte istante, una diversa ragione di nullità non poteva essere rilevata d’ufficio né poteva essere dedotta per la prima volta in grado d’appello, trattandosi di domanda nuova e diversa da quella inizialmente proposta dalla parte nell’esercizio del suo diritto d’azione.