Ici/Imu: termine di decadenza per l’accertamento in caso di attivazione del “comma 336”

Corte di Cassazione, Ordinanza n. 28458 del 12 ottobre 2023

Nella fattispecie in esame, la questione controversa riguarda l’individuazione del dies a quo del termine di decadenza del potere di accertamento Ici nel caso in cui quest’ultimo è conseguente al procedimento di variazione catastale ex art. 1, comma 336, della Legge n. 311/2004.  La Suprema Corte precisa che non deve essere confusa la data di aggiornamento del classamento catastale, che coincide con il giorno di inserimento in catasto della nuova identificazione dell’immobile e consiste nell’adeguamento del classamento catastale alla situazione di fatto, con la data di rilevazione della discrasia tra classamento catastale e situazione di fatto, che coincide con il giorno di mancata presentazione della denuncia di variazione catastale e costituisce il dies a quo per la risalenza ex tunc degli effetti fiscali. Ad ogni modo, in assenza di espresse indicazioni da parte dell’art. 1, comma 337, della Legge n. 311/2004 la decorrenza retroattiva delle rendite catastali, in relazione alla determinazione dei tributi parametrati sulle relative variazioni, come per l’Ici, incontra il limite della decadenza quinquennale indicata dall’art. 1, comma 161, della Legge n. 296/2006 con la conseguenza che l’ente impositore non è, in tali casi, esonerato dal dovere di attivarsi nel termine previsto da quest’ultima norma per accertare l’imposta dovuta.