Cup: per l’occupazione di suolo serve un’autorizzazione espressa da parte dell’Ente

Tar Latina, Sentenza n. 22 del 13 gennaio 2025

Nella vicenda in esame, una Ditta ha chiesto al Comune l’autorizzazione per occupare una piccola area di suolo pubblico e installare delle tende frangisole. Il regolamento prevedeva un termine di 30 giorni per la risposta, ma il Comune non si è espresso nei tempi previsti. La Ditta ha quindi ritenuto che il silenzio dell’amministrazione valesse come approvazione automatica e ha installato le tende. Tuttavia, il Comune ha successivamente negato l’autorizzazione, sostenendo che il procedimento era stato sospeso a causa di alcune pendenze economiche della Ditta e che le tende non rispettavano le norme urbanistiche. Contestando questa decisione, la Ditta ha presentato ricorso, sostenendo che l’autorizzazione doveva considerarsi concessa per il decorso dei termini e che il Comune aveva agito in modo contraddittorio e senza adeguate motivazioni. I Giudici, però, hanno respinto il ricorso, chiarendo che sia l’occupazione del suolo che quella del soprassuolo richiedono un’autorizzazione espressa, escludendo quindi l’applicabilità del silenzio assenso. Hanno inoltre confermato la legittimità del diniego del Comune, ritenendo che il parere negativo fosse giustificato e coerente con le norme urbanistiche. Di conseguenza, il provvedimento comunale è stato confermato e la Ditta dovrà rimuovere le tende e pagare le spese del giudizio. In conclusione, il regolamento per l’applicazione del canone patrimoniale di occupazione del suolo pubblico, di esposizione pubblicitaria e del canone mercatale stabilisce chiaramente che per entrambe le tipologie di occupazione è necessaria un’autorizzazione formale, senza possibilità di approvazione tacita.