Contenzioso tributario: natura della rinuncia al ricorso per Cassazione

Corte di Cassazione, Ordinanza n. 22972 del 20 agosto 2024

Nella fattispecie in esame, la Suprema Corte rileva che la rinuncia al ricorso per Cassazione è un atto unilaterale che non richiede l’accettazione della controparte per essere efficace, ma rimane comunque un atto che deve essere comunicato. La legge stabilisce infatti che la rinuncia deve essere notificata alle parti coinvolte o comunicata ai loro avvocati, i quali devono apporvi il visto. Se questa procedura viene seguita correttamente, il processo di cassazione viene dichiarato estinto, come previsto dall’art. 391 del Cpc.. Tuttavia, se le formalità non vengono rispettate, la rinuncia indica comunque la mancanza di interesse nel proseguire il ricorso, portando quindi a una pronuncia di inammissibilità del ricorso stesso. Inoltre, l’art. 13, comma 1-quater, del Dpr. n. 115/2002, introdotto dalla Legge n. 228/2012, che impone al ricorrente soccombente il pagamento di un contributo aggiuntivo, non si applica in caso di rinuncia al ricorso per Cassazione. Questo obbligo riguarda solo i casi di rigetto, inammissibilità o improcedibilità del ricorso e, trattandosi di una tassa, non può essere esteso o applicato per analogia.